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Festival di Saintes : come trasformare un'abbazia medioevale in città della musica

A Saintes, in Francia, un festival che vale il viaggio

Festival di Saintes : come trasformare un'abbazia medioevale in città della musica

Luciana Fusi — 28 Giugno 2019

Concert inaugural
12 juillet 2019

21 H 30 / CATHÉDRALE SAINT-PIERRE
Benevolo
Polyphonies Monumentales
Le Concert Spirituel
Direction Hervé Niquet

Festival de Saintes
Abbaye aux Dames, la cité musicale, Place de l'Abbaye, Saintes, France
Scheda del luogo
Festival de Saintes, 48a edizione, dal 12 al 20 luglio 2019

Lo fa, da oltre quarant’anni, una rassegna di concerti nell’antica cittadina della Charente. Alternando ai capolavori noti opere rare e novità. Con interpreti di classe tra cui Hervé Niquet, Philippe Herreweghe e i loro ensemble .

“Che siate melomani esperti o ancora neofiti, inevitabilmente, se non l’avete già fatto, un giorno o l’altro dovrete venire al Festival di Saintes”. Così lancia il suo invito Stephan Maciejewski, il direttore artistico del festival, sicuro com’è di proporre al pubblico qualcosa di speciale. Nata nel 1972, dopo quasi mezzo secolo questa rassegna non ha perso il suo carattere particolare e la sua attrattiva, che si devono tanto alla ricchezza e alla varietà del cartellone quanto alla bellezza del luogo che la ospita, l’antica cittadina di Saintes fra le ridenti colline della Charente nella Francia sudorientale.

"Ambiance" all'Abbaye aux Dames durante il Festival (quest'anno dal 12 al 20 luglio)

Anche per quest’anno (dal 12 al 20 luglio) si svolgerà, prevalentemente, nel meraviglioso complesso medievale dell’Abbaye aux Dames trasformata in una vera e propria Città della musica e così soprannominata.
L’appuntamento di apertura è come sempre all’interno della splendida Cattedrale di Saint Pierre. Ne saranno protagonisti l’ensemble Le Concert Spirituel e il suo direttore Hérvé Niquet, raffinati ricercatori ed esecutori di rarità : stavolta si tratta della riscoperta di colui che essi stessi definiscono “un genio oggi dimenticato del Barocco”: Orazio Benevolo. Gli otto cori a quattro voci collocati a distanza fra loro negli ampi spazi della chiesa, accompagnati da quattordici strumentisti, offriranno una interpretazione spettacolare di sue composizioni  riunite sotto il titolo Polifonie monumentali.
Il giorno successivo l’Abbazia ospiterà quattro concerti : della violoncellista Ophélie Gaillard, che accosterà due capolavori di Bach e di Britten per il suo strumento ; poi della giovane Orchestre de l’Abbaye che proporrà due sinfonie di Mozart e Haydn per la direzione di Alessandro Moccia, primo violino dell’Orchestre des Champs Elysées e fondatore della suddetta formazione insieme a Philippe Herreweghe ; e ancora, del gruppo Lachéron, con il soprano Chantal Santon, che lancerà una singolare Big Band Baroque, puntando sull’improvvisazione, consuetudine propria di quella stagione musicale ; infine  Melodies e Lieder di Liszt, Rachmaninov, Mahler, Strauss saranno il prezioso recital del soprano Kelly God con la pianista Anne Le Bozec.

Kelly God

Non potendo citare tutti gli interessanti concerti del fitto cartellone, ne segnaliamo alcuni altri fra i più rappresentativi. Come quello dedicato ai bambini dai tre anni in su, all’Auditorium  la mattina del 14 luglio. Seguito da due immersioni nelle  Ouvertures di Bach guidati dal dinamico Olivier Fortin e nel Mahler di Das Lied von der Erde con le voci del tenore Yves Saiens e del mezzosoprano Lucille Richardot sostenute dallo stile “modernista” di Het Collectief che è un primatista del repertorio novecentesco e che il 15 all’Abbazia si ripresenterà, con il suo audace taglio interpretativo, in Prélude à l’après midi d’un faune di Debussy, Suite de l’Histoire du soldat  di Stravinsky e Kammersymphonie n.1 di Schoenberg.

Quartetto Guermantes

Non mancano formazioni di stile più tradizionale come l’eccellente Quartetto Guermantes che il 15 e il 16, nella piccola chiesa di Saint-Jean‑D’Angely, impaginerà  con la consueta classe composizioni di Haydn, Kraus, Mozart. Nello stesso giorno torna al festival e all’Abbazia il mitico ensemble Les Arts Florissants con Paul Agnew direttore e Vivaldi, Galuppi, Haendel sui leggii.
Due altre celebri formazioni, l’Orchestre des Champs Elysées e il Collegium Vocale Gent con Philippe Herreweghe sul podio, dominano il cartellone del 16 luglio, rivelando i capolavori che Mendelssohn, Bruckner e Brahms hanno dedicato alla musica sacra.  Capolavori messi in ombra dalle loro eccelse sinfonie e che meritano di essere meglio conosciuti.

Adam Laloum

Fra i tre concerti del 17 spicca quello del giovane pianista francese Adam Laloum, affermatosi nel repertorio romantico al quale in questa occasione accosterà la Sonata n.28 in la maggiore di Beethoven. E fra i quattro del 18, tutti da non mancare perché conducono da un Omaggio a Monteverdi a sofisticati titoli di Musica inglese per clavicembalo a quattro mani, brilla quello serale che s’intola “La bella stella”: un originale programma creato dal giovane ensemble italiano Il Sollazzo (vincitore del Diapason d’oro 2018) rintracciando, attraverso mottetti e madrigali dell’ultimo Medioevo, le evocazioni degli astri nell’Ars Nova.
Il 19,  dopo un suggestivo, viaggio lungo il quale il pianoforte di David Bismuth e il violino di Geneviève Laurenceau condurranno il pubblico “Da Parigi a Granata” su musiche di Saint-Saens, Granados e De Falla, il cartellone riprenderà la via dei grandi classici con il Concerto per violino op. 64 di Mendelsshon e la Sinfonia n. 7 di Dvoràk eseguiti dall’Orchestre de l’Abbaye diretta da Nicolas Simon, solista Charlotte Juillard.
Imperdibile, nell’ultima giornata del festival al Gallia Théatre lo spettacolo ispirato al Don Chisciotte di Massenet con la messinscena di Jeanne Desoubeaux, la direzione musicale di Igor Bouln e la compagnia di Stage Opera. E il gran finale all’Abbazia, celebrato da Philippe Herreweghe sul podio dell’Orchestre des Champs Elysées con il Doppio concerto per violino e violoncello di Brahms, soliste Caroline Widmann e Marie-Elisabeth Hecker, seguito dalla Sinfonia n.8 di Dvoràk.

Le Concert Spirituel 

Crediti foto: © JM-Haddad (Quatuor Guermantes)
© Harald Hoffmann / Sony Music
© Guy Vivien (Le Concert Spirituel)

Quest'articolo è stato scritto da Luciana Fusi

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