Wanderer

Menu
  • Opera
  • Concerti
  • Danza
  • Prosa
  • Libri e CD/DVD
  • Varia

Ultimi posts

Macerata Opera Festival 2022 : un nuovo corso

Oro musicale e piombo scenico

Vorrei pianger, ma non posso… Storia di una Lucia di oggi

Opportunità da favola per una rifugiata

I Puritani sono tornati a Roma con elevata raffinatezza musicale

Wanderer
⋄
Varia · Festival
⋄
“Erano sonate, o piuttosto delle sinfonie velate…”

Al via dal 15 aprile il 56° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo

“Erano sonate, o piuttosto delle sinfonie velate…”

Sergio Rizza — 11 Aprile 2019

56° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo
dal 15 aprile al 10 giugno 2019.

Concerto inaugurale

Bergamo, Teatro Sociale, 15 aprile ore 19
Brescia, Teatro Grande, 16 aprile ore 21

Ein deutsches Requiem op. 45, di J. Brahms
Basel Symphony Orchestra
Coro della MDR di Lipsia
Marek Janowski direttore
Wilhelm Schwinghammer baritono
Christina Landshamer soprano

 

56° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo dal 15 aprile al 10 giugno 2019.

Stelle della tastiera, orchestre prestigiose, ma anche "squarci" interdisciplinari, ecco l'edizione n°56 del Festival pianistico di Brescia e Bergamo che si svolgerà dal 15 aprile al 10 giugno, sotto la direzione e l'impulso artistico di Pier Carlo Orizio.

Quello di Brescia e Bergamo, al via lunedì 15 e martedì 16 con una doppia inaugurazione nelle due città, è un “vero” festival pianistico internazionale (www.festivalpianistico.it, direttore artistico Pier Carlo Orizio). Non solo allinea, anche quest’anno, nell’ambito di una cinquantina di appuntamenti fino al 10 giugno, quasi esattamente suddivisi tra le due “piazze”, stelle della tastiera come Grigory Sokolov, Emanuel Ax e Arcadi Volodos,

 

Arcadi Volodos

orchestre come la Budapest Festival diretta da Ivan Fischer, la Royal Philharmonic e, ancora, la Filarmonica di Zagabria, la Basel Symphony o la Belgian National. Ma apre “squarci” interdisciplinari chiamando Stefano Bollani ad eseguire il suo Concerto Azzurro per pianoforte e orchestra, Roby Lakatos e il suo violino tzigano ; altri solisti celebri come il violoncellista Misha Maisky ; enfant prodige del pianoforte come l’undicenne Alexandra Dovgan e il sedicenne Ivan Bessonov, virgulti russi al loro primo recital italiano ; giovani rivelazioni di recenti concorsi come il sino-americano George Li o il coreano Sunwook Kim ; una ampia scelta di pianisti fra i più interessanti messisi in luce negli ultimi anni, come gli italiani Gloria Campaner, Alessandro Taverna, Giuseppe Albanese, lo svizzero Francesco Piemontesi, il già consolidato nome di Benedetto Lupo.

Prodigi : Alexandra Dovgan, 11 anni

Prodigi:Ivan Bessonov 16 anni

E non è ancora tutto. La parte più notevole, forse, quella cioè che più caratterizza a fondo il concetto stesso di “festival”, è quella che comprende le proiezioni di documentari e le conferenze di Piero Rattalino, e concerti non solo negli splendidi teatri delle due città lombarde, il “Grande” di Brescia e il “Sociale” di Bergamo alta (una deliziosa bomboniera da 500 posti progettata da Pollack), ma anche nei cineteatri della provincia, nei chiostri, nelle chiese, senza dimenticarsi le esibizioni dei più promettenti allievi dei conservatori delle due città, il “Donizetti” e il “Luca Marenzio”, quest’ultimo, forse, l’aspetto più irresistibilmente “vitale” dell’intera manifestazione.

L’inaugurazione, come si diceva all’inizio, lunedì 15 e martedì 16 aprile : in programma, l’Ein deutsches Requiem di Brahms, direttore Marek Janowski. Una sorta di manifesto del festival, dal momento che il filo conduttore scelto per questa edizione da Orizio è “Musica velata : Schumann e Brahms”. Il riferimento è ad un episodio che cambiò la storia della musica : alla fine di settembre del 1853, il ventenne Brahms andò a Düsseldorf a far visita alla casa di Robert Schumann e di sua moglie Clara Wieck : eseguì, fra l’altro, il primo movimento della sua Sonata per pianoforte in do maggiore, suscitando nei suoi ospiti un’impressione enorme e facendo scoccare la scintilla di un rapporto intimo, profondo, e non solo sul piano artistico. Schumann, il 28 ottobre successivo, scrisse il celebre articolo intitolato Vie nuove : “Erano sonate, o piuttosto delle sinfonie velate…”. E proprio sui densi, pastosi, “sinfonici” capolavori di Brahms, di Schumann, di Clara e di Beethoven, di cui il giovane Johannes si rivelò precocemente erede ideale, sono incentrati molti dei programmi degli artisti del festival.

Pier Carlo Orizio, direttore artistico del Festival

Crediti foto: © Dimitri Salvi (Mura di Bergamo, foto di sottofondo al titolo)
© Marco Borggreve (Arcadi Volodos)
© Emanuele Comincini (Pier Carlo Orizio)

Quest'articolo è stato scritto da Sergio Rizza

Alessandro TavernaAlexandra DovganArcadi VolodosBasel Symphony OrchestraBenedetto LupoBudapest Festival OrchestraEmanuel AxFrancesco PiemontesiGiuseppe AlbaneseGloria CampanerGrigory SokolovIvan BessonovIvan FischerMarek JanowskiMisha MaiskyPier Carlo Orizio

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lingue

  • Français
  • English
  • Deutsch
  • Italiano

La Newsletter del Wanderer

Ad

Sul Blog del Wanderer (In francese)

  • IN MEMORIAM PHILIPPE LABRO (1936-2025)
  • LA SAISON 2025-2026 DE LA STAATSOPER DE HAMBOURG
  • SCALA : LE NOUVEAU DIRECTEUR MUSICAL N’EST PAS CELUI QU’ON ATTENDAIT
  • LA SAISON 2025-2026 DE L’OPERA NATIONAL DE PARIS
  • LA SAISON 2025-2026 DE LA BAYERISCHE STAATSOPER DE MUNICH
Facebook Twitter
Contatto
redaction@wanderersite.com
Twitter : @WandererSite
Facebook : Page du Wanderer

15, rue Général-Dufour
1204 Genève
Tel: +41 22 508 59 09
Crediti
© 2025 Copyright Wanderer
Admin
fr French
nl Dutchen Englishfr Frenchde Germanel Greekit Italianja Japanesepl Polishru Russianes Spanishsv Swedish