Wanderer

Di anno in anno la Filarmonica della Scala consolida il suo ruolo al centro della vita musicale milanese. Non solo con il sempre brillantissimo programma di concerti in Teatro ma con iniziative che dalla sala del Piermarini s’irradiano a favore di un pubblico nuovo. Così anche quest’anno con la partecipazione, nel settembre scorso, al festival MITO che unisce Milano e Torino e, in ottobre, con la collaborazione ormai tradizionale a Milano Musica. Ma soprattutto con le prove aperte, i concerti in piazza, i concorsi e le borse di studio per sostenere i musicisti più giovani, le nuove formule di abbonamento a prezzi convenienti per gli under 30. E con il progetto Sound Music dedicato agli alunni delle scuole elementari, che li invita a incontri con i musicisti dell’orchestra per scoprire, divertendosi, gli strumenti e i capolavori della musica sinfonica.

A questo ruolo primario si affianca quello prestigioso delle tournée internazionali, che hanno fatto conoscere e difeso nel mondo il valore della Filarmonica, ospite nell’ultimo biennio delle più importanti capitali europee con più di quaranta concerti.

La Stagione 2018–2019 alla Scala è inaugurata lunedì 12 novembre da Riccardo Chailly sul podio e da Maxim Vengerov al violino. La serata accosta due fra i massimi compositori del Novecento,  Bartòk e Shostakovich : del primo Chailly interpreterà, con la  compagine di cui è da tre anni Direttore principale, il Concerto per orchestra, partitura aperta allo sfoggio virtuosistico di tutte le sezioni strumentali ; e del secondo lo struggente Concerto n.1 per violino di Shostakovich affidato al fascinoso talento di Vengerov.

Il secondo concerto (4 febbraio) ospita Valery Gergiev, Direttore onorario della Filarmonica dov’è presenza costante da quasi trent’anni, con la sua Orchestra del Teatro Marinskij. Accosteranno il Prélude à l’après midi d’un faune di Debussy alla Sinfonia Italiana di Mendelssohn e a Quadri di un’esposizione di Musorgski eseguiti nell’orchestrazione di Ravel.

Debutta alla Scala il trentunenne pianista russo Igor Levit che, onorando la sua apprezzata vocazione beethoveniana, si presenta con il Quarto Concerto. Sul podio il direttore inglese Edward Gardner, già applaudito dal pubblico scaligero nel 2016, che racchiuderà il capolavoro pianistico fra due pagine sinfoniche di Janàcek e di Dvoràk (11 marzo).

Com'è sua consuetudine, la Filarmonica dà spazio ai giovani. A cominciare, in questa Stagione, dalla lituana Mirga Grazinytè-Tyla, Direttore stabile di due importanti orchestre come la City of Birmingham e la Salzburger Landstheater, che punta su un programma dedicato principalmente a Debussy. L’appuntamento segna anche il ritorno di Sol Gabetta, violoncellista star impegnata nel Concerto in re min. di Lalo (25 marzo).

Fabio Luisi riprenderà il felice dialogo avviato da tempo con la Filarmonica sul grande sinfonismo tedesco, dedicandosi all’Ottava in do min. di Bruckner che ne è capolavoro assoluto (1 aprile). Sarà poi la volta di Myung-Whun Chung, un altro dei grandi Maestri assidui della Filarmonica che ha diretto in oltre cento concerti e in varie tournée, con la Sinfonia n.1 “Titano” di Mahler. Accompagnando l’esordio alla Scala di Sergey Khachatryan, acclamato violinista armeno e figura di spicco nella difesa della cultura e dei diritti del suo popolo (15 aprile) nel Concerto n. 1 in sol min. di Max Bruck.

Anche Chailly, nel suo secondo appuntamento di stagione, accompagnerà il debutto scaligero di un violinista, il nuovo talento austriaco Emmanuel Tjeknavorian interprete del soggiogante Concerto in re min. di Sibelius. Cui farà seguire la Sinfonia n.1 di Brahms, riallacciandosi alle altre sue preziose esecuzioni brahmsiane sul podio della Filarmonica (29 aprile).

Mentre per il suo ritorno Daniele Gatti ha scelto di accostare, in vivace contrasto, la serena e luminosa naturalezza della Sinfonia n.29 di Mozart alla forzata e sofferta cifra espressiva della Quinta in re min. di Shostakovich, composta dietro pressioni della dittatura sovietica (13 maggio).

Particolarmente atteso è l’arrivo per la prima volta sul podio della Filarmonica di Michele Mariotti, il trentenne direttore salito giovanissimo alla ribalta internazionale per le sue eccellenti esecuzioni operistiche e presto affermatosi con pari successo nel repertorio sinfonico. Interpreterà la poco conosciuta Sinfonia n.2 di Ives, composizione esemplare della moderna musica americana. E insieme al grande pianista russo Arcadi Volodos, il trascinante Concerto n. 3 di Beethoven (27 maggio).

Chiude la stagione Daniel Harding, fedelissimo alla Filarmonica fin dagli inizi della sua carriera. Aprendo il programma insieme all’affascinante violinista Isabel Faust con il raffinato Concerto in re min. di Britten, per concluderlo con la visionaria Symphonie fantastique di Berlioz (13 ottobre).

Da gennaio a giugno 2019, Chailly porterà in tournée

i suoi concerti a Madrid, Parigi, Amsterdam, Roma, Lucerna e altre capitali musicali.

La Filarmonica prende parte anche alla Stagione Sinfonica della Scala, con cinque appuntamenti replicati ciascuno per tre serate. Nei quali sarà diretta da Lorenzo Viotti (28,30,31 ottobre), da Riccardo Chailly (17,18,20 gennaio e 28 febbraio, 1 e 2 marzo), da Myung-Whun Chung (16,18,20 marzo), da Zubin Mehta (3,4,11 maggio).

 

Quest'articolo è stato scritto da Luciana Fusi