Wanderer

Menu
  • Opera
  • Concerti
  • Danza
  • Prosa
  • Libri e CD/DVD
  • Varia

Ultimi posts

Macerata Opera Festival 2022 : un nuovo corso

Oro musicale e piombo scenico

Vorrei pianger, ma non posso… Storia di una Lucia di oggi

Opportunità da favola per una rifugiata

I Puritani sono tornati a Roma con elevata raffinatezza musicale

Wanderer
⋄
Varia · Festival
⋄
Nabucco : un capriccio risorgimentale

Nabucco di Giuseppe Verdi, Arena di Verona 2018

Nabucco : un capriccio risorgimentale

Mauro Masiero — 21 Agosto 2018

Giuseppe Verdi (1813-1901)
Nabucco
Dramma lirico in tre atti
Libretto di Temistocle Solera

Direttore d'Orchestra Jordi Bernàcer
Regia e Costumi Arnaud Bernard
Scene Alessandro Camera
Lighting design Paolo Mazzon

Nabucco Amartuvshin Enkhbat
Ismaele Luciano Ganci
Zaccaria Rafał Siwek
Abigaille Susanna Branchini
Fenena Carmen Topciu
Gran Sacerdote di Belo Romano Dal Zovo
Abdallo Carlo Bosi
Anna Elisabetta Zizzo

Orchestra, Coro e Tecnici dell’Arena di Verona

Arena di Verona
Verona Arena, Piazza Bra, Vérone, Italie
Scheda del luogo
Arena di Verona, Sabato 18 Agosto

All’Arena si va per godere di uno spettacolo «che inizia ancor prima di cominciare»; e sembra aver fatto proprio questo datato slogan pubblicitario Arnaud Bernard, regista, costumista e indiscusso protagonista di questo Nabucco risorgimentale, che fa iniziare l’azione prima degli attacchi della Sinfonia e del terzo atto. Fin da subito l’impressione è quella di una rilettura decisamente didascalica che non risparmia vere esplosioni, cavalli, tricolori e stendardi.

Associare il Nabucco ai fatti che hanno portato alla prima guerra d’indipendenza italiana sa infatti di stereotipo ; farlo citando espressamente Visconti, ma senza trasporne sul palcoscenico la minuziosa ricerca storica, risulta inoltre piuttosto superficiale. L’allestimento è tuttavia visivamente convincente : la magniloquenza del cubo centrale rotante con le sembianze del teatro alla Scala e l’accuratezza di costumi soddisfano l’occhio e rispondono perfettamente alla grandeur che caratterizza gli spettacoli in Arena. Sarebbe sfoggio del tutto gratuito di erudizione sottolineare le non poche sviste storiche, visto l’intento dichiaratamente non filologico del regista : quel che realizza è un piacevole capriccio di temi risorgimentali per un libretto di ambientazione biblica, cui si adatta non senza forzature.

Rafal Siwek (Zaccaria)

Gli ebrei oppressi diventano gli italiani soggiogati alla dominazione degli austriaci, gli assiri di Nabucodonosor-Francesco Giuseppe. Gli stessi italiani, proprio sulla mesta soavità corale del Va pensiero, portano a teatro la propria sottomissione diventando a loro volta i giudei di un ottocentesco Nabucco alla Scala. Teatro nel teatro, mise en abîme, rilettura in un contesto altro ; gli ingredienti per una rilettura “nuova” ci sono, ma sono affastellati in un’idea drammaturgica fragile, che non arriva a raccontare un sottotesto convincente e che non fa emergere un’idea di fondo dall’elegante libretto di Solera.

Amartuvshin Enkhbat (Nabucco) Roberto Covatta (en alternance avec Carlo Bosi) (Abdallo)

Il cast dà vita a un Nabucco nel complesso dignitoso, musicalmente poco entusiasmante ; del resto la difficoltà acustica dell’Arena è ben nota e penalizza non poco orchestra e solisti. Spicca il timbro scuro e intenso di Amartuvshin Enkhbat, Nabucco possente che – ancorché privo di physique du rôle – risulta a suo agio nella parte, accurato nella dizione e nell’intenzione. Ottima prova anche per Rafal Siwek, stentoreo Zaccaria, basso dalla voce smaltata e ricca di armonici. L’Abigaille di Susanna Branchini lascia piuttosto indifferenti non spiccando per doti vocali né per interpretazione drammatica ; tende inoltre a farsi sopraffare dall’orchestra e pare non avere nulla del demoniaco proprio della complessa eroina verdiana. Più interessante Carmen Topciu nel ruolo di Fenena, voce cristallina e credibile piglio drammatico, che si manifesta nello splendido terzetto con Abigaille e Ismaele, musicalmente molto ben riuscito. Decisamente deludente invece Ismaele, interpretato da Luciano Ganci, tenore dalla bella voce ma dall’intonazione approssimativa e assai precaria.

Il coro, personaggio collettivo principale in Nabucco, porta avanti la sua parte più che egregiamente, a tratti affaticato dall’affollamento di comparse ed elementi scenografici. Un fatale fraintendimento con il direttore giunge proprio sull’akmè dei versi « Arpa d’or de’ fatidici vati », svista che riesce a inficiare l’aria corale – altrimenti splendidamente interpretata – anche nell’inevitabile bis, richiesto a furor di popolo. Anche il direttore Jordi Bernàcer si rivela completamente all’altezza del suo ruolo, con una direzione precisa ed energica, a tratti ruvida per venire a patti con il difficile ambiente acustico. Il sangue e il vigore del rude capolavoro verdiano sono comunque presenti e resi con efficacia.

Susanna Branchini (Abigaille)

Crediti foto: © Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona.

Quest'articolo è stato scritto da Mauro Masiero

Alessandro CameraAmartuvshin EnkhbatArnaud BernardCarlo BosiCarmen TopciuElisabetta ZizzoJordi BernàcerLuciano GanciOrchestra e Coro dell’Arena di VeronaPaolo MazzonRafał SiwekRomano Dal ZovoSusanna Branchini

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lingue

  • Français
  • English
  • Deutsch
  • Italiano

La Newsletter del Wanderer

Ad

Sul Blog del Wanderer (In francese)

  • IN MEMORIAM PHILIPPE LABRO (1936-2025)
  • LA SAISON 2025-2026 DE LA STAATSOPER DE HAMBOURG
  • SCALA : LE NOUVEAU DIRECTEUR MUSICAL N’EST PAS CELUI QU’ON ATTENDAIT
  • LA SAISON 2025-2026 DE L’OPERA NATIONAL DE PARIS
  • LA SAISON 2025-2026 DE LA BAYERISCHE STAATSOPER DE MUNICH
Facebook Twitter
Contatto
redaction@wanderersite.com
Twitter : @WandererSite
Facebook : Page du Wanderer

15, rue Général-Dufour
1204 Genève
Tel: +41 22 508 59 09
Crediti
© 2025 Copyright Wanderer
Admin
fr French
nl Dutchen Englishfr Frenchde Germanel Greekit Italianja Japanesepl Polishru Russianes Spanishsv Swedish