Convegno internazionale dedicato a Gioseffo Zarlino
dal 30 novembre al 2 dicembre 2017 a Palazzo Giustinian-Lolin, sede della Fondazione Ugo e Olga Levi Onlus
Programma:
https://www.fondazionelevi.it/wp-content/uploads/2017/09/Zarlino-progabstr.pdf
Dal 30 novembre al 2 dicembre 2017 a Palazzo Giustinian-Lolin, sede della Fondazione Ugo e Olga Levi Onlus, si è tenuto un convegno internazionale dedicato a Gioseffo Zarlino nel quinto centenario della sua nascita, convegno tanto prestigioso e fruttuoso da mettere in discussione già questo primo dato: uno dei relatori sostiene infatti – con scientifica perizia anagrafica – la postdatazione della nascita di Zarlino dal 1517 al 1519.
Dal 30 novembre al 2 dicembre 2017 a Palazzo Giustinian-Lolin, sede della Fondazione Ugo e Olga Levi Onlus, si è tenuto un convegno internazionale dedicato a Gioseffo Zarlino nel quinto centenario della sua nascita, convegno tanto prestigioso e fruttuoso da mettere in discussione già questo primo dato : uno dei relatori sostiene infatti – con scientifica perizia anagrafica – la postdatazione della nascita di Zarlino dal 1517 al 1519.
Gli interventi del convegno mirano a far luce tanto sull'attività di Zarlino come teorico e musicografo, quanto su quella di compositore : un’unione di attività speculativa e pratica quotidiana con la materia musicale da cui sorge l'attributo perfetto, nel senso etimologico di 'compiuto', privo di connotazioni estetiche. Il convegno fa propria questa definizione e propone interventi tanto sullo Zarlino speculativo, mistico, astronomo e scienziato, quanto sul musico pratico. Se ne esplorano i lavori meno noti, come il trattato devozionale sulla pazienza, le elucubrazioni sulla divisione dell’anno solare e le discettazioni sulla modifica del calendario. Si indagano il rapporto con i maestri (su tutti : Willært), con i numerosi allievi e con i colleghi, l’impiego del canto piano liturgico e dei modi, l’applicazione di questi ultimi in alcuni brani polifonici. Si passa a sondare l’estetica zarliniana con il suo ideale rinascimentale fatto di misura e proporzione, ma anche di attenzione pratica sulla loro messa in atto, cosa che fa di lui per certi aspetti un progressista – a dispetto della tradizionale aura di conservatore – e che lo porta a includere sonorità considerate imperfette e a collidere con i matematici puri. Si giunge quindi a esplorare le influenze che Zarlino esercita sui teorici europei coevi e successivi, spaziando dall’Inghilterra alla Francia, dalla Germania all’Europa centrale. Ogni relazione suscita interesse e dibattito, tanto che il comitato scientifico si ripromette pubblicare quanto prima gli atti del convegno, ma anche di riaggiornarsi e di costituire un gruppo di ricerca.
I tre giorni di convegno vengono coronati da un concerto e da una mostra atti a sancire ancora una volta l’importanza dell’ascolto e della vista, dell’elemento materico e pratico a corroborare l’attività teorica. La Cappella Marciana nella Basilica di San Marco ha interpretato alcuni lavori polifonici di Zarlino e di compositori coevi (tra cui Willært e i Gabrieli), inframezzati da brani solistici per organo di Claudio Merulo. Nel salone della Biblioteca Sansoviniana, invece, è stata allestita una mostra di manoscritti e testi a stampa sulla trattatistica musicale all’epoca di Zarlino curata da Luisa Zanoncelli, presidente del comitato scientifico della Fondazione Levi. Volumi pregiati aperti su pagine che mostrano gli schemi – non di rado fantasiosi e astrusi – atti a illustrare ciò che è così difficile da fissare in immagini e parole : i suoni, le loro interazioni e le loro proporzioni, autentica sfida non solo per lo studioso, ma anche per il tipografo. La mostra – corredata da pannelli esplicativi per i non addetti ai lavori – rimarrà aperta sino al 31 gennaio.
Quest'articolo è stato scritto da Mauro Masiero